Arstannery 24/04 | syn-bios, parola d’ordine: sostenibilitÀ - Chimica conciaria | Syn-Bios SpA

Arstannery 24/04 | syn-bios, parola d’ordine: sostenibilitÀ - Chimica conciaria | Syn-Bios SpA

AVANTGARDE IN LEATHER CHEMICALS

ARSTANNERY 24/04 | SYN-BIOS, PAROLA D’ORDINE: SOSTENIBILITÀ

  • ARSTANNERY 24/04 | SYN-BIOS, PAROLA D’ORDINE: SOSTENIBILITÀ

    Enrico Gastaldello racconta delle nuove sfide commerciali e produttive che l’azienda chimica conciaria veneta sta affrontando

     

    SYN-BIOS SpA è una delle punte di diamante dell’industria chimica conciaria italiana, un’azienda che negli anni si è costruita una reputazione di assoluta affidabilità, riconosciuta anche a livello internazionale.

    Una realtà che da sempre promuove una chimica sostenibile, sviluppando prodotti innovativi, efficaci e sicuri, frutto di processi aziendali rispettosi dell’ambiente e della salute dei lavoratori.

    Fondata nel 1988 da Daniele Gastaldello, tuttora presidente, il timone dell’azienda di Montebello Vicentino è oggi affidato alle sapienti mani del figlio Enrico che ne orienta le scelte strategiche e commerciali con determinazione e lungimiranza.

    In quest’intervista, il vicepresidente e direttore commerciale di SYN-BIOS commenta l’attuale situazione di mercato ed illustra le nuove sfide che l’azienda è pronta ad affrontare, forte del lavoro di consolidamento fatto sin qui e della costante implementazione di prodotti all’avanguardia sotto il profilo della qualità e della sostenibilità.

    SYN-BIOS, PAROLA D’ORDINE: SOSTENIBILITÀ Il 2024 si è rivelato un anno difficile per il settore della concia. Qual è situazione per SYN-BIOS?

    “Le difficoltà quotidiane ovviamente non mancano ma, considerando il contesto di mercato che stiamo vivendo, nel complesso non ci possiamo certo lamentare dei risultati, che si mantengono in linea. È vero però che oggi bisogna moltiplicare gli sforzi per raggiungere lo stesso obiettivo di prima. Il mercato è sempre più esigente, i clienti richiedono maggiori attenzioni ed è a mio avviso tornato fondamentale il rapporto personale con il cliente, con un contatto diretto ed umano”.

    Quali sono i vostri mercati principali attualmente?

    “Siamo presenti diffusamente in tutti i principali poli conciari. In particolare Europa, Africa, India, paesi del Far East e Sud America, particolarmente in Brasile: in quest’ultimo paese abbiamo aperto un magazzino per poter essere ancora più tempestivi nelle consegne ai clienti locali”.

    Recentemente avete annunciato un importante accordo di distribuzione con una società indiana. Quali obiettivi vi ponete?

    “Si tratta di una partnership esclusiva con Pidilite Industries, una delle più grandi società indiane, non solo

    nel settore chimico conciario, pioniera nel settore chimico indiano, che distribuirà i nostri prodotti in India, Bangladesh, Nepal e Sri Lanka. Si tratta di un progetto molto ambizioso di cui siamo particolarmente fieri: ci permetterà di costruire una presenza davvero capillare in   geografica.

    L’ultima novità riguarda la distribuzione dei prodotti a marchio SYN-BIOS negli Stati Uniti, tramite un’azienda storica come Atlas Refinery”.

    SYN-BIOS è stata una delle prime aziende del settore ad ottenere la certificazione ZDHC livello 3, il massimo previsto dal programma ‘Roadmap to Zero’ mirato ad azzerare il rischio chimico. Qual è il bilancio di questa esperienza?

    “Molto positivo, in tutti i sensi: abbiamo iniziato il percorso di certificazione durante la pausa forzata imposta nel 2020 dalla pandemia, e lo abbiamo concluso con successo dopo un anno e mezzo, esattamente nel settembre 2021. Ne siamo molto orgogliosi, perché ottenere sin da subito il livello 3 della certificazione ZDHC è stato molto impegnativo dal punto di vista dell’implementazione delle procedure, dell’utilizzo di risorse e dell’investimento economico.

    Indubbiamente, questo sforzo ha contribuito a raggiungere anche altri obiettivi: siamo cresciuti a livello generale come impresa perché questo percorso ti aiuta a capire quali sono già i tuoi punti di forza e quali aspetti vanno invece migliorati. Oggi siamo un’azienda ancor più strutturata e pure più efficiente di prima”.

    Quanto conta sul mercato questo tipo di certificazione?

    “Conta più di quanto si pensasse inizialmente. Oggigiorno certi clienti, in particolare quelle concerie che lavorano con i brand della moda o per il comparto automotive high-end, quindi tutta la fascia alta del mercato, considerano la certificazione un prerequisito per poter lavorare con loro: è quindi fondamentale aver da subito caricato i nostri prodotti sul Gateway di ZDHC, in modo da renderne pubbliche le prestazioni. Con questo strumento dimostriamo ai clienti di tutto il mondo di aver adottato una gestione chimica più sicura. Al momento i prodotti caricati sono circa 500, un risultato che ritengo eccezionale”.

    SYN-BIOS produce prodotti sia per la rifinizione che per la fase umida della concia, ma il mercato vi identifica da sempre soprattutto con i pigmenti…

    “Abbiamo un portafoglio prodotti in grado di soddisfare ogni tipo di utilizzo e fascia di prezzo, ma i pigmenti restano di certo il nostro fiore all’occhiello, come risaputo: in questo ambito specifico sinceramente non temiamo nessuno in merito a qualità, servizio e sicurezza dei prodotti.

    Negli ultimi anni abbiamo lanciato con successo linee davvero speciali come le serie “METAL-FREE” e “NIR Technology”: quest’ultima è una famiglia di pigmenti IR riflettenti per il settore automotive di alto livello, che contribuisce a non surriscaldare la pelle dei sedili e di conseguenza l’interno dell’automobile”.

    Su cosa punta la ricerca oggi? Quali sono le sfide principali dal vostro punto di vista?

    “La sfida del settore oggi è soprattutto quella di produrre gli ausiliari chimici necessari alla concia e alla rifinizione delle pelli utilizzando materie prime da fonti rinnovabili, preferibilmente scarti del settore agro-alimentare, che rispondano quindi ad una logica di economia circolare.

    Molti nostri prodotti vantano già una percentuale di contenuto di materie prime da fonti rinnovabili molto elevata; la sfida è ora quella di affiancare ai prodotti esistenti una soluzione con il più alto contenuto bio-based possibile, obiettivo veramente ambizioso: occorre infatti cercare e selezionare nuove materie prime da biomasse, che rappresentino alternative efficaci a quelle attualmente utilizzate.

    Si tratta di un immane lavoro di ricerca e sperimentazione che impone un grande impegno ed investimento di risorse, ma che riteniamo indispensabile per riuscire a migliorare il profilo di sostenibilità del settore”.